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Progetto Small Scale LNG giacimento gas Collesanto, parlano i proponenti:“Abbiamo deciso di partire dalla conoscenza e dalla salvaguardia del territorio, ispirandoci al criterio della massima precauzione e sostenibilità”

29 gennaio 2024 – Collesanto, a Bomba (CH), rappresenta il più grande giacimento di gas onshore non in produzione in Italia, le cui riserve in termini di confronto percentuale sono paragonabili al consumo dell’intera regione abruzzese. Scopo del progetto Small Scale LNG giacimento gas Collesanto targato LNEnergy, è la produzione di gas naturale liquefatto (LNG) su piccola scala. Questa è supportata da un contesto strategico istituzionale positivo a livello globale e nazionale, al fine di raggiungere l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni locali e in atmosfera. L’importanza dell’LNG, anche ottenuto dalla liquefazione diretta di gas naturale, viene contemplata nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030 (PNIEC), lo strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale verso la decarbonizzazione. L’utilizzo di LNG per autotrazione, al posto dei combustibili tradizionali, consente una significativa riduzione di CO2, meno 20% nel trasporto terrestre e meno 25% nel trasporto marittimo, mentre vengono praticamente azzerate le emissioni delle altre matrici inquinanti come gli NOx, SOx, VOC e polveri sottili, che costituiscono il nemico assoluto per la qualità dell’aria.

“La nostra intenzione – dichiara LNEnergy – è quella di intraprendere l’attività estrattiva ponendo innanzitutto grande attenzione alla salvaguardia del territorio, ispirandoci al criterio della massima precauzione e sostenibilità”. 

Il progetto è stato limitato, infatti, nella sua estensione, ai soli due pozzi esistenti e la società afferma di iniziare un nuovo iter autorizzativo sulla base della raccolta di dati idonei e sufficienti a garantire la compatibilità ambientale dell’attività che, comunque, sarà condotta su piccola scala. Questo approccio deriva dalla procedura ufficiale di “Consultazione preventiva” svoltasi nel 2022 in cui il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha definito la portata e il livello di dettaglio delle informazioni necessarie da considerare per la redazione dello studio di impatto ambientale per l’impianto Small Scale LNG.

Small Scale LNG giacimento gas Collesanto sarebbe il primo impianto in Europa di liquefazione del gas con contestuale produzione di idrogeno da elettrolizzatore e cattura e liquefazione della CO2 per circa 1.400ton/anno non immesse in atmosfera. Questo è senz’altro un processo che contribuisce alla sostenibilità in linea con il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile volto a promuovere iniziative impiantistiche in tale direzione. Inoltre, il gas naturale liquido prodotto non sarà destinato alla rigassificazione, bensì all’utilizzo tal quale come combustibile e carburante alternativo per l’autotrazione che consente una neutralità di CO2 pari al 20-25%.

Il progetto sarebbe inoltre il primo “Small scale LNG” in Europa realizzato direttamente estraendo gas naturale da un giacimento. Ne vale la pena? “Se consideriamo la quantità di gas tal quale potrebbe sembrare marginale rispetto al fabbisogno e ai consumi nazionali pur essendo il più grande giacimento in terra ferma mai messo in produzione” spiega LNEnergy. “A sdoganare l’iniziativa da valutazioni simili – prosegue la società – è proprio la differenza tra un’attività di E&P (esplorazione e produzione) per l’immissione in rete del gas estratto e la filosofia del nostro progetto, cioè la produzione di LNG a km 0. Il gas naturale liquido che si vuole produrre a Collesanto rappresenta un’aliquota importantissima del fabbisogno regionale e nazionale di LNG per autotrazione, in linea con le strategie del PNRR-PNC e PNIEC”.

LNEnergy prevede un investimento di circa 66 milioni di euro con oltre 100 posti di lavoro durante la costruzione e multiplier effect nell’economia locale. In data 9 gennaio 2024 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha recepito la richiesta di LNEnergy per il procedimento di VIA come progetto PNIEC-PNRR.

“Non presenteremo al Ministero modelli previsionali su base matematica e statistica – precisa la società – bensì dati e report concreti, elaborati grazie anche ad un’attività di monitoraggio geodinamico di lungo periodo, che saranno condivisi con la comunità scientifica e con le comunità del territorio, in totale trasparenza”. Al fine di condurre gli approfondimenti tecnico-scientifici, la società progettista, incaricata da LNEnergy, ha attivato anche un Contratto di Ricerca con l’Università G. d’Annunzio Chieti Pescara. L’Università ha proceduto a promuovere e costituire un comitato tecnico scientifico per acquisire dati conoscitivi.

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